martedì 20 novembre 2007

Metal: una forma d'arte [pt.2]

Mettiamo da parte, per il momento, i gruppi molto 'death', troppo 'brutal' ecc. ecc, quelli che normalmente vengono identificati dalla shampista media come 'i gruppi metal'. Dico "per il momento" perché poi due parole le spenderò anche per loro...
Consideriamo TUTTO il metal e piano piano andiamo a scoprire come esistano band in grado di creare giri melodici, riff e pezzi ritmici che emozionano!
Voglio raccontarvi in breve un po' della mia storia di metallaro, cercherò di essere conciso e nel citare i gruppi non voglio incasinarmi nel tentativo di definire i sottogeneri del metal: c'hanno provato in tanti e non se è mai uscita fuori una classificazione veramente esaustiva. Gli unici risultati che possono scaturire dalla 'classificazione' sono quei racconti divertenti tipo la serie del cavaliere metallaro col drago e la principessa (che posterò in seguito).
Ad ogni modo, a 14 anni, oltre ai classici Metallica e Maiden ascoltavo il 'powerspeed', forse perché era immediato: giri veloci, potenti e ipermelodici. Contemporaneamente iniziavo anche ad appassionarmi alla musica classica, soprattutto barocco veneziano, visto che sentivo nelle chitarre di Stratovarius, Labyrinth & Co. una sorta di versione moderna dei virtuosi del violino di un tempo.
A quel tempo non apprezzavo il cantato in growl, perchè non lo capivo!
Poi la svolta: Gods of Metal Y2K, Monza; lì ho sentito dal vivo i Dark Tranquillity e ho avuto una folgorazione! La voce del cantante, distorta in quel cantato rauco e profondo era come una sorta di terza chitarra: faceva vibrare il mio sterno e il resto della gabbia toracica tanto quanto i colpi di cassa, le note del basso e le pennate di chitarra. Aveva senso, e ne aveva molto!
Da lì ho iniziato ad avvicinarmi al cantato in growl e al metal più aggressivo, non disdegnando, comunque, i miei primi amori: nell'autoradio possono girare tranquillamente Helloween o Machinhead, Blind Guardian o Death, adoro tutto il metal.
Sempre parlando per esperienza personale, più di una volta mi è capitato di accompagnare qualche persona (magari ragazza) in macchina e di sentirmi domandare "Che bella canzone, ma chi sono?". Le risposte più tipiche erano "Nightwish", "Leaves' Eye", "Edguy" o "Stratovarius". Di solito seguiva il commento "Ma questo non è metal...".
E ri-daje!
Sempre il solito pregiudizio che se non inneggi a Satana urlando sulle 'settecorde' scordate in SOL, allora non è 'Metal'.
Il metal è come la pittura: c'è Michelangelo, c'è Dalì, ci sono i Fiamminghi, c'è il Cubismo, c'è l'Impressionismo... E' più "bella" la Cappella Sistina o la Guernica di Picasso? E' più "bello" un ritratto iperrealistico di Rubens o la luce, generata attraverso l'oscurità, di Caravaggio? Come si può fare un confronto?
Non capire la Gurenica non significa che il cubismo non sia arte o che Picasso non fosse un pittore.
Lo stesso vale per il metal.
Certo, da bambino non avrei apprezzato alcune opere, ma questo, forse, implica che anche per capire il metal serva un'intelligenza diversa, superiore, più 'adulta'.
Continua...


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