Di solito punto la sveglia mezz'ora in anticipo per potermi rigirare tra le coperte una ventina di minuti abbondante, è un controsenso, lo so, sarebbe più furbo dormire fino all'ultimo per poi scattare in piedi al primo trillo. Forse è un retaggio ancestrale, trauma del parto non ancora superato dopo 26 anni, sta di fatto che al mattino preferisco raggiungere gli stadi di coscienza uno alla volta, molto lentamente, accoccolandomi tra le coperte mentre l'alzabandiera mattutino passa da "A-ttenti...Presentat arm!" a "Riposo!".
A quel punto posso alzarmi.
Poi, cascasse il mondo, "colazione e cesso" (o "cesso e colazione", a seconda di quale desiderio il mio corpo manifesti per primo).
Sta mattina mi sono alzato con più fatica del solito: sarà perché sono rimasto sveglio fino a tardi per sistemare alcune cose, sarà perché me lo sentivo che fuori dalla finestra non si presentava uno scenario particolarmente invitante...
Giornata uggiosa: il cielo è un foglio di alluminio steso con la parte opaca rivolta verso il basso. Pioviggina. L'asfalto è coperto da una sottile patina viscido-schiumosa che mi fa pensare "Bambina, oggi ti lascio in garage".
Ripongo il casco dove l'ho preso, cambio chiavi e mi dirigo verso la fedele Fiat Punto II di mia madre, servizievole compagna di mille avventure.
Convinto di trovare un traffico pseudo ferragostano, mi metto il cuore in pace, accendo la radio e inserisco un CD che sembra promettere bene: sulla superficie lucida c'è scritto "MP3 Metal Misti". Il meccanismo del lettore ronza un attimo, poi le note degli "A Perfect Circle" prendono possesso dell'abitacolo: è la cover di "Imagine" di John Lennon portata in modo minore. Il cielo immobile e gli alberi che scorrono ai lati della strada, il giro di basso, la strada inaspettatamente sgombra, lo slide sulle corde: è la colonna sonora ideale per questa mattina, per questo viaggio. Non si può ascoltare Imagine degli APC con una giornata di sole su cielo azzurro cartolina: deprimerebbe o, in alternativa, non renderebbe. Ma così è perfetta: sembra scritta per questo momento e me la godo, mano destra sul cambio e gomito sinistro appoggiato contro il finestrino.
Sono arrivato a lavoro in 25 minuti, rilassato, con in testa il giro melodico di quella canzone.
E ora, all'opera!
La giornata è lunga e so già che sarà intensa.
A quel punto posso alzarmi.
Poi, cascasse il mondo, "colazione e cesso" (o "cesso e colazione", a seconda di quale desiderio il mio corpo manifesti per primo).
Sta mattina mi sono alzato con più fatica del solito: sarà perché sono rimasto sveglio fino a tardi per sistemare alcune cose, sarà perché me lo sentivo che fuori dalla finestra non si presentava uno scenario particolarmente invitante...
Giornata uggiosa: il cielo è un foglio di alluminio steso con la parte opaca rivolta verso il basso. Pioviggina. L'asfalto è coperto da una sottile patina viscido-schiumosa che mi fa pensare "Bambina, oggi ti lascio in garage".
Ripongo il casco dove l'ho preso, cambio chiavi e mi dirigo verso la fedele Fiat Punto II di mia madre, servizievole compagna di mille avventure.
Convinto di trovare un traffico pseudo ferragostano, mi metto il cuore in pace, accendo la radio e inserisco un CD che sembra promettere bene: sulla superficie lucida c'è scritto "MP3 Metal Misti". Il meccanismo del lettore ronza un attimo, poi le note degli "A Perfect Circle" prendono possesso dell'abitacolo: è la cover di "Imagine" di John Lennon portata in modo minore. Il cielo immobile e gli alberi che scorrono ai lati della strada, il giro di basso, la strada inaspettatamente sgombra, lo slide sulle corde: è la colonna sonora ideale per questa mattina, per questo viaggio. Non si può ascoltare Imagine degli APC con una giornata di sole su cielo azzurro cartolina: deprimerebbe o, in alternativa, non renderebbe. Ma così è perfetta: sembra scritta per questo momento e me la godo, mano destra sul cambio e gomito sinistro appoggiato contro il finestrino.
Sono arrivato a lavoro in 25 minuti, rilassato, con in testa il giro melodico di quella canzone.
E ora, all'opera!
La giornata è lunga e so già che sarà intensa.
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